Fenhedor
![Abbozzo letteratura](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a5/Nuvola_apps_bookcase.svg/45px-Nuvola_apps_bookcase.svg.png)
Il termine occitano fenhedor, 'fingitore, simulatore',[1] indica l'uomo che di fronte alla donna amata non è in grado di manifestare i sentimenti e ne soffre segretamente. Nella letteratura italiana lo si trova soprattutto nella poesia del XIII secolo, in alcune liriche sull'amore e il cor gentile.
Una delle prime opere in cui si può riscontrare è Meravigliosamente, di Giacomo da Lentini, della scuola poetica siciliana:
«In cor par ch'eo vi porti,
pinta come parete,
e non pare difore.
O Deo, co' mi par forte
non so se lo sapete,
com' v'amo di bon core;
ch'eo son sì vergognoso
ca pur vi guardo ascoso,
e non vi mostro amore.»
(vv. 10-18)
Tale tema è presente anche nel dolce stil novo e in Dante Alighieri.
Note
- ^ Da distinguere dai successivi gradi di precador, entendedor e drut (cfr. Daniela Calanca, Storia sociale della moda.
Collegamenti esterni
- Testo completo di Meravigliosamente di Giacomo da Lentini (PDF), su treccani.it. URL consultato il 7 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a5/Nuvola_apps_bookcase.svg/25px-Nuvola_apps_bookcase.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Crystal128-kanagram.svg/25px-Crystal128-kanagram.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1f/Coa_Illustration_Elements_Building_Castle.svg/25px-Coa_Illustration_Elements_Building_Castle.svg.png)